Le Langhe

le langhe
foto presa dal web

Di  Cesare Pavese

Già in altri tempi si diceva la collina come avremmo detto il mare o la boscaglia. Ci tornavo la sera, dalla città che si oscurava, e per me non era un luogo tra gli altri, ma un aspetto delle cose, un modo di vivere. Per esempio, non vedevo differenza tra quelle colline e queste antiche dove giocai bambino e adesso vivo: sempre un terreno accidentato e serpeggiante, coltivato e selvatico, sempre strade, cascine e burroni. Ci salivo la sera come se anch’io fuggissi il soprassalto notturno degli allarmi, e le strade formicolavano di gente, povera gente che sfollava a dormire magari nei prati, portandosi il materasso sulla bicicletta o sulle spalle, vociando e discutendo, indocile, credula è divertita.

Si prendeva la salita, e ciascuno parlava della città condannata, della notte e dei terrori imminenti. Io che vivevo da tempo lassù, li vedevo a poco a poco svoltare e diradarsi, e veniva il momento che salivo ormai solo tra le siepi è il muretto. Allora camminavo tendendo l’orecchio, levando gli occhi agli alberi familiari, fiutando le cose e la terra. Non avevo tristezze, sapevo che nella notte la città poteva andare tutta in fiamme e la gente morire. I burroni, le ville e i sentieri si sarebbero svegliati al mattino calmi e uguali. Dalla finestra sul frutteto avrei ancora veduto il mattino. Avrei dormito dentro un letto, questo si. Gli sfollati del dei prati e dei boschi sarebbero ridiscesi in città come me, solamente più sfiancati e intirizziti di me. Era estate, e ricordavo altre sere quando vivevo e abitato in città, sere che anch’io ero disceso a notte alta cantando e ridendo, e mille luci punteggiavano la  collina e la città in fondo alla strada.
La città era come un lago di luce.

 

Autore  Cesare Pavese
da “Prima che il gallo canti”
Da antologia “Immagini” per la scuola media.

26 pensieri riguardo “Le Langhe

  1. Percepisco la rassegnazione ad una brutta situazione. In questo scritto non vedo speranza, forse è una caratteristica dello scrittore. Non ho letto molto di lui, anzi pochissimo, ed ho notato una vena di tristezza che lo accompagnava sempre. Ciao carissima.

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  2. Bonjour mes Amis et Mes Amies du Net
    Comment vas- tu
    Dehors ce n est pas le beau temps
    La tempête est là ,cela me dis rien de sortir
    Alors ce jour je vais abordé ton blog
    Avec un sourire, un petit mot
    Pour venir te saluer
    Je te souhaite une agréable journée ou peut être une bonne soirée si tu es loin
    Je te remercie aussi des passages et tes mots que tu laisses sur mon blog
    Prends bien soin de toi et de ceux qui sont autour de toi
    Bisous Bernard

    Piace a 1 persona

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