Spinacio Selvatico di Montagna

Farinello Comune (famiglia Chenopodiaceae)

Lo spinacio selvatico è una pianta spontanea perenne ed edule, un vero e proprio dono della natura. E’ molto ricercato in montagna ed apprezzato per il suo valore nutritivo.
Quando si sente il bisogno di respirare aria pulita ci si avventura nelle malghe tra i i 500 e i 2000m per raccogliere gli abbondanti spinaci, ricchi di proprietà salutari. Si possono anche trovare lungo i margini delle strade dove pascolano i greggi di pecore, ma è sconsigliato raccoglierli in caso di intenso traffico di veicoli e smog.
Erano già conosciuti e consumati dagli antichi Romani, esistono infatti molte leggende a riguardo.
Vengono raccolti solitamente all’inizio della primavera, tagliando il gambo alle piantine più giovani e tenere.
La pianta è provvista di una grossa radice e alcune radici secondarie e ha un’altezza che varia dai 5 ai 50cm. Le sue foglie, lievemente pelose, sono molto gradevoli se passate in padella, utilizzate per gli gnocchi verdi o per il ripieno dei ravioli.

Sinonimi:
Farinello, volatre, orla, olaci, colubrina, vallari, songia, zampa d’oca, ecc.

Diffusione:
Vicino agli stazzi delle pecore, ai margini delle strade campestri, in montagna tra i 500 e i 2000m, lungo i recinti erbosi.

Periodo di raccolta:
Fine inverno/primavera.

Sostanze attive:
Iodio, zinco, potassio, sodio, calcio, fosforo, rame, ecc.

Parti utilizzabili:
La pianta verde.

Usi:
In cucina per le zuppe, le frittate, i risotti, le frittelle, ecc.

Altri usi:
Erboristico.

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La mia ricetta:

TORTINO DI ERBE SELVATICHE (Tradizione locale)

Ingredienti per 4 persone:
400 g erbette (spinacio selvatico, valerianella o songino, tarassaco, silene, timo, erba cipollina)
50 g burro di malga
2 uova
150 g ricotta di malga
50 g formaggio Castelmagno
Pane di segale grattugiato q.b.
1 rotolo pasta sfoglia
Sale q.b.

Procedimento:
Lavate con cura le erbette, tritatele finemente e passatele in padella con il burro. Lasciatele cuocere pochi minuti coprendole con un coperchio. Nel frattempo sbattete le uova in una terrina, aggiungete la ricotta e mescolate fino ad ottenere un composto morbido. Unite le erbette e aggiustate di sale. Srotolate la pasta sfoglia in una tortiera e bucatela con i rebbi di un forchetta. Versate all’interno il composto ottenuto e distribuite dei dadini di formaggio Castelmagno in superficie. Ripiegate il bordo della pasta sfoglia e spolverate con del pane di segale grattugiato. Cuocetela in forno preriscaldato a 200°C per circa mezz’ora, fino a completa doratura. Lasciatela raffreddare 10-15 minuti prima di servirla.