Tarassaco (famiglie composite)
Nei periodi difficili, quando gli alimenti scarseggiavano, le persone si nutrivano di vegetali che raccoglievano nei prati e nei boschi. Il tarassaco nutriva anche gli animali da cortile, indispensabili per la sopravvivenza. Per questa ragione, un nome dialettale di questa erba è “Gallina grassa”.
Dal fiore giallo le api raccolgono il nettare da cui si ottiene l’ottimo “Miele di Tarassaco” di colore giallo vivo.
Sinonimi:
dente di leone, soffione, cicoria matta, fiorino d’oro, pissenlit…
Diffusione:
nei campi incolti, nei pascoli alpini fino a 2000 metri di altitudine, si trova anche nelle fessure del lastricato. I fiori gialli si trasformano in sfere piumose.
Periodo di raccolta:
foglie in primavera, radici in autunno.
Parti utilizzabili:
radici e foglie non oltre i 10/15 cm di altezza.
Proprietà:
toniche, lassative, antireumatiche, depurative del sangue, stimolanti del fegato…
Sostanze attive:
vitamine, minerali, tarassicina, flavonoidi, tanini…
Usi:
insalate, infusi, decotti, trito verde, torrefazione (simil caffé)
Altri usi:
foraggio, olio essenziale, vino, estratti per farmacia, erboristeria, cosmetica…
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La mia ricetta
Insalata di tarassaco
100 g tarassaco tenero
50 g songino (valerianella)
50 g spinacino
30 g radicchio dolce rosso
10 pomodorini datterino
10 ciliegine di mozzarella
2 uova bollite (8/9 minuti)
5 noci
Condite con olio aceto e sale (vinaigrette)