I due amici dell’usignolo

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Un usignolo aveva due amici.
Uno era un orso della montagna, un bell’orso dal pelame fitto, dai denti lucenti, che trottava tutto il giorno lassù, tra i sentieri delle pinete, tra i rovi e i cespugli selvatici, alla ricerca di bacche zuccherine e di frutti dolci con cui soddisfare la sua golosità.
Un giorno una lunga spina punse in profondità l’orso Martino e, mentre esso si batteva entro un cespuglio, un usignuolo, commosso dai suoi brontolii dolorosi, era venuto sino a lui volteggiando e con l’abile becco gli aveva strappata la spina..; poi improvvisatosi infermiere, aveva anche medicato la ferita con erbe di montagna, di cui conosceva le virtù.
In breve l’orso guarì e da quell’istante dimostrò un’immensa riconoscenza verso la fragile bestiola piumata.
E ogni giorno l’usignuolo volava fin sulla montagna a salutare il suo amico orso.
L’uccellino aveva pure un secondo amico, un uomo della valle, un vecchio cacciatore, al quale ogni sera alleviava la fatica con i suoi gorgheggi e vocalizzi gioiosi.
Il cacciatore, che viveva solo, si sentiva tutto ringalluzzito nell’ascoltare i ritornelli di quel gaio compagno.
E l’uomo e l’usignuolo, pur senza esserlo mai detto, erano uniti da una sincera e profonda amicizia.
A lungo l’usignuolo visse così tra i suoi due amici, andando dall’uno all’altro, dividendo tra loro la sua gentilezza e cordialità.
Ma un giorno il cacciatore, salito sulla montagna, si trovò proprio a faccia a faccia con l’orso.
Ne aveva seguito la pista e si preparava ad ucciderlo con una precisa fucilata. E non lo faceva, beninteso, per crudeltà, ma per mestiere.
L’orso aveva dunque i minuti contati quando, il nostro usignoletto si assunse il compito di difenderlo.
Volteggiando, saltellando e pigolando davanti all’uomo stupito, ne attrasse l’attenzione per qualche secondo tanto che l’orso Martino ebbe il tempo di fuggire.
Un altro giorno il cacciatore, addormentatosi ai piedi di un albero, era a sua volta minacciato mortalmente dall’orso, allorché sopraggiunse l’uccellino. Questa volta esso parlò all’amico orso che poteva comprenderlo, e la bestia, dopo aver fiutato l’uomo, s’allontanò convinta…
Così l’usignuolo gentile potè conservarsi i suoi amici e continuare a volteggiare lietamente dall’uno all’altro, durante lunghe e luminose stagioni.

[…] di GEORGES RIGUET

Tratto da “IMMAGINI” antologia per la scuola media

Foto scaricate dal web

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