Suocero

Silvio da anni è segretamente innamorato di Sara, ma non riesce mai a dichiararsi. In seguito ad una discussione in famiglia decide di scriverle una lettera: “Mi vuoi sposare?”
Passano le ore e in casa ritorna la calma. Silvio pentito va in posta a chiedere il ritiro della lettera, ma non gliela consegnano più. Sara riceve la singolare proposta di matrimonio che accetta felice.
Dopo il matrimonio si offre di accompagnare il suocere nelle passeggiate, ma non sa che è ammalato. Un pomeriggio, dopo una grande nevicata, il suocero vuole uscire; Sara si rifiuta e se ne va. Il suocero la cerca, la prega in ginocchio, insiste piange come un bambino, vuole passeggiare nella neve, lei si commuove, cede e partono.
Quando sono in mezzo alla neve non riesce più a trattenerlo, la neve arriva sopra il ginocchio, si spaventa, chiede aiuto, ma nessuno la sente. E’ impossibile tornare indietro.
Lui vede in lontananza la casa di quando era bambino, gliela indica e a gran voce e concitato chiama i genitori che non ci sono più da anni. Entra nella casa aperta abitata da due sordomuti. Si siede al tavolo e mangia il loro povero cibo. Sara si scusa ma i due sorridono e la rassicurano con i gesti; lo fanno sedere vicino al camino per asciugare gli abiti. Il suocero non smette di parlare mentre si scalda.
Silvio non vedendoli tornare si preoccupa, l’ansia aumenta. Chiama il cane Bisù e gli fa annusare una maglia del papà, poi prende la vecchia slitta e partono. Il paesaggio invernale è un deserto bianco con cumuli di neve davanti alle porte e sui davanzali delle finestre a causa del vento. Silvio non ha la minima idea sulla direzione da prendere. Il cane Bisù trova la traccia, corre, scivola, cade e si rialza e velocissimo va verso una casa diroccata semi coperta dalla neve. Prende una pigna sotto un larice per portarla all’anziano. Con le zampe gratta con forza la vecchia porta, ma non lo sentono.  Salta sulla finestra, posa la pigna e riprende la corsa in senso inverso. Abbaia e scodinzola felice. Silvio che stressato cammina a fatica, capisce che i suoi sono al sicuro. Bussa e spinge la porta cadente, entra, saluta i padroni di casa e con un abbraccio li ringrazia. Il suocero nel tragitto di ritorno, seduto sulla slitta, ride e canta le vecchie canzoni. Sembra ringiovanito.casetta27

 

61 pensieri riguardo “Suocero

  1. Se è una storia vera è veramente bella, rasserenante. Una famiglia i cui componenti si amano e si accettano. Nutro però qualche dubbio….mi sembra una storia di altri tempi. Ciao e buona giornata

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